Gracchio alpino in volo.

Gracchio alpino (Pyrrhocorax graculus (Linnaeus, 1766).Più piccolo e snello della Cornacchia grigia, lo si può riconoscere facilmente per la livrea uniforme, completamente nera, su cui si stagliano becco giallo e zampe rosso arancio, più scure nei giovani. La sua lunghezza media è di 37 centimetri, per un’apertura alare pari a circa 80 centimetri. La silhouette in volo fa risaltare le lunghe ali, ampie e arrotondate, ma anche la coda, anch’essa piuttosto lunga e arrotondata all’apice.
Distribuita tra Europa e Asia, la specie presenta un’areale molto frammentato, che comprende le montagne dell’Europa centro-meridionale fino ai rilievi del Marocco. Nel nostro Paese predilige gli ambienti di media e alta montagna ed è presente con una distribuzione più uniforme sulle Alpi, rispetto all’Appennino centrale, dove si spinge fino alle quote più basse.
Onnivoro, è prevalentemente insettivoro in estate e frugivoro in autunno e inverno, quando si nutre di bacche di mirtilli e uva orsina in montagna, mele non raccolte a fondovalle. Sfrutta regolarmente i rifiuti alimentari abbandonati dall’uomo.
Il nido – piuttosto voluminoso e formato da rametti ed erba secca – viene costruito negli anfratti delle pareti rocciose. Qui, la femmina depone dalle 3 alle 5 uova, che cova per circa 18-21 giorni. I pulcini restano al nido in media 35 giorni, ma anche dopo questo periodo seguono a lungo gli adulti mendicando insistentemente l’imbeccata.
  • Aperture: ƒ/8
  • Camera: NIKON D810
  • Taken: 8 Luglio, 2019
  • Flash fired: no
  • Focal length: 600mm
  • ISO: 1600
  • Shutter speed: 1/3200s